La prima cosa che fa arrivata in Siria è tingersi i capelli di rosso, con l'henné. Lei è biondo spento, una napoletana svizzera, trentacinquenne e divorziata da un marito milanese. Con la complicità di un'amica giornalista si è infiltrata come fotografa nella prestigiosa spedizione archeologica dell'università di Parma in Siria, e già si vede risolvere misteri. Il ritrovamento, in una camera d'albergo, di una lettera scritta da una viaggiatrice inglese dei primi del Novecento, forse una spia, è solo l'inizio di una catena di scoperte, intrighi, incontri affascinanti.